Il Mangiarozzo di Carlo Cambi
In quel punto della costa dove un giorno approda una balena, sorse un chiosco dove i pescatori di frodo presero ad arrostire “lu pesce alla vrace”…
Così Lina Sala La Guardia ne L’eremo descrive le origini del locale di Stefano Tucci. Una terrazza sullo specchio dell’Adriatico dove la leggenda ancora riecheggia in quell’aria marina. Più di 40 anni fa, una balena si arenò in questi lidi e un pescatore cominciò a vendere un po’ di pesce fritto e di verdura ai curiosi che transitavano attirati da questa storia ai confini della realtà. Ed oggi quel banchetto è una meravigliosa osteria dove la gastronomia abruzzese viene esaltata ai massimi livelli. Carpaccio di pescespada olio e limone, carpaccio di tonno alla colatura di alici, crudo di baccalà al pepe rosa, bruschette di mare della Balena, cozze ripiene o alla marinara sono solo alcune delle specialità che Stefano crea in quel suo piccolo tempio che è la cucina. Ed ancora mezzi paccheri Valentini all’arrabbiata di pesce, spaghettini neri alle vongole, triangoli al ripieno di pescespada con tartufo nero d’Abruzzo, tacconelli fatti in casa con sugo di pannocchie, linguine ai ricci di mare, gnocchi alla pescatrice, linguine al sugo di razza e cozze. E via coi secondi con gli spiedini di filetto di tonno fresco alla griglia e lo storico brodetto locale; speciale anche il piccolo pesce di paranza, quando si trova. I dolcetti anche sono fatti in casa e sono assolutamente tradizionali, come i cellipieni di San Vito e le nevole di Ortona. E se tutte queste pietanze vi fanno venire il capogiro, potete affidarvi al menù degustazione a 35 euro che comprende una flûte di spumante, un piccolo antipasto di mare, spaghetti alle cozze pomodorini e basilico, frittura di calamari e scampi, contorno e sorbetto al limone. Inoltre La Balena propone anche un Aperitivo per Due con ostriche e champagne a 30 euro. Nel bicchiere vino sfuso della casa, vasta scelta di vini locali, birre artigianali del vicino birrificio Maiella di Casoli e champagne. Presenti oltre alla carta dei vini e quella delle birre, anche dei rum, dei whisky e dei vini da dessert.
Il Mangiarozzo di Carlo Cambi